Medicina 2020: quante sedi si possono inserire nella domanda

Come ogni estate, anche quest’anno iniziano i preparativi per l’ingresso degli aspiranti medici nel mondo universitario.

L’apertura delle iscrizioni per il test di medicina è alle porte: da domani, 1° luglio, sarà possibile effettuare la procedura online. Ma questa prima fase del test di Medicina non si esaurisce con la semplice iscrizione al test. Infatti, essa comprende un’azione fondamentale, vale a dire la scelta delle sedi alle quali si è interessati a concorrere per ottenere un posto in università.

Ma quante sedi si possono inserire nella domanda?

In teoria non c’è un limite di sedi da inserire nella domanda: potete inserirle tutte ma ovviamente dovete seguire un ordine in base alle vostre preferenze geografiche o di ateneo. Di base, però, tutti gli studenti inseriscono almeno 3 sedi perché non si va oltre il terzo scorrimento. Se ne inserite meno di due, allora rischiate di avere poche possibilità di rientrare tra i fortunati che potranno immatricolarsi. Il punto è questo: più sedi inserite, più possibilità avete di entrare da qualche parte.

Preferenze Medicina 2020: come scegliere

Il criterio di scelta è veramente soggettivo: dipende da ciò che volete fare, dove volete andare a studiare e quali sono le sedi che vi attirano di più. Non c’è molta differenza tra gli atenei, infondo il corso di laurea è uno, le materie sono pressoché le stesse, e alla fine si consegue lo stesso titolo.

Ciò che cambia sono le possibilità offerte da ogni ateneo. Su questo, infatti, anche la facoltà di Medicina è autonoma: potrebbe cambiare, ad esempio, la sede in cui andrete a fare il tirocinio.

La vostra scelta potrebbe seguire due logiche:

ordine di vicinanza geografica

ordine di interesse

Accedi alla facoltà dei tuoi sogni con un supporto professionale, dai risultati garantiti! Contatta Formazione Unica! 

Ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, alla riunione dei Ministri UE

La Ministra Lucia Azzolina ha partecipato, in videoconferenza, alla riunione dei Ministri dell’Unione Europea per discutere dell’impatto del Coronavirus nei settori dell’istruzione e della formazione.

L’incontro è stato presieduto dalla Ministra della Scienza e dell’Istruzione croata, Blaženka Divjak, e ha visto la partecipazione anche della Commissaria all’Istruzione, Ricerca, Innovazione, Cultura e Gioventù, Marija Gabriel.

Per l’Italia è intervenuto anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

​​​​​​​Nel corso della riunione si è discusso sulla ripresa delle lezioni scolastiche e l’avvio del nuovo anno accademico.

In Italia, in questo periodo particolare, sono state mobilitate risorse finanziarie per rafforzare la formazione dei docenti, rinnovare l’edilizia scolastica, migliorare l’accesso alla connessione degli studenti svantaggiati. Rafforzando la cooperazione europea,  si andranno a definire degli orientamenti comuni per assicurare il diritto all’istruzione in momenti di crisi e le pari opportunità di accesso ad ulteriori percorsi di istruzione e alla mobilità tra i Paesi UE.

La strategia del Green Deal europeo e la proposta del Recovery Plan prestano grande attenzione all’istruzione e alla formazione come fattori che sostengono la ripresa dei sistemi economici e sociali, facilitando la transizione verde e digitale per uscire dalla crisi attuale.

Test d’ingresso Medicina e Professioni sanitarie: il bando

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il bando per il test di accesso ai corsi di laurea a ciclo unico e a numero programmato di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina veterinaria e per i corsi di laurea delle Professioni sanitarie.

Gli aspiranti camici bianchi possono iscriversi alla prova di ammissione dal 1 al 23 luglio sul sito Universitaly e dovranno contestualmente indicare, in ordine di preferenza, le sedi per cui intendono concorrere. Nel testo del Miur è poi specificato che ciascun candidato, “a prescindere dalla sede indicata come prima preferenza di assegnazione, sostiene la prova presso la/e sede/i dell’ateneo/degli atenei disponibili nella propria provincia di residenza o, se non disponibili, nella provincia limitrofa rispetto a quella di residenza”.

Test d’ingresso, le date

La data del test di Medicina 2020, così come riportato nel decreto pubblicato sul sito del Miur, è il 3 settembre 2020, con prova unica nazionale sia per i corsi di Medicina che per Odontoiatria e Protesi dentaria, come succedeva gli scorsi anni. Giovedì 10 settembre toccherà invece a coloro che vogliono tentare per i corsi di laurea in inglese. Il test per Medicina e Odontoiatria inizierà alle 12:00, e non alle 11:00 come nel 2019. La prova di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie si terrà l’8 settembre e sarà diversa da università a università anche se si svolgerà lo stesso giorno alla stessa ora: appuntamento per le ore 12:00 in presenza nelle sedi universitarie, a patto di garantire le distanze e la sicurezza dei candidati.

Test d’ingresso, la prova

Gli studenti avranno a disposizione 100 minuti per la prova.

La prova d’ingresso ha un totale di 60 quesiti, così suddivisi:

-dodici quesiti di cultura generale;

-dieci di ragionamento logico;

-diciotto di biologia;

-dodici di chimica;

-otto di fisica e matematica.

Secondo quanto stabilito dal Miur, i candidati che abbiano sostenuto la prova risultano idonei all’ammissione a Medicina se abbiano ottenuto un punteggio minimo di venti punti, cosa che non vale per il test di Professioni sanitarie, per il quale c’è la soglia di zero punti. Per quanto riguarda la valutazione delle prove, sono attribuiti al massimo novanta punti, che si ottengono facendo la somma dei seguenti valori: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta errata e 0 punti per ogni risposta omessa. Per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, sulla base del punteggio di ciascun candidato, viene pubblicata una graduatoria unica nazionale.

Decreto Scuola, testo approvato

Il decreto sulla scuola che disciplina gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado, è stato approvato.

Si tratta di un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso.

L’obiettivo è quello di mettere al centro gli studenti e garantire qualità dell’istruzione.

Una sintesi del provvedimento 

Esami di Stato e valutazione finale degli alunni

Il decreto contiene la cornice normativa per lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi del I e II ciclo e per la valutazione finale delle studentesse e degli studenti. A seguito dell’emergenza coronavirus sono state infatti previste misure specifiche e semplificate per questo anno scolastico. In particolare, l’Esame di Stato del I ciclo coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Mentre per il II ciclo è prevista la sola prova orale in presenza. Le scuole stanno già operando sulla base delle Ordinanze emanate dal Ministero.

Voti alla scuola primaria, si cambia

Tornano i giudizi descrittivi, alla scuola primaria, al posto dei voti in decimi. La novità sarà reintrodotta dal prossimo anno scolastico.

Più tutele per gli alunni con disabilità

I dirigenti scolastici, tenuto conto della particolarità di questo anno scolastico, dopo aver sentito i Consigli di classe e acquisito il parere del Gruppo di lavoro per l’inclusione della loro scuola, potranno consentire “la reiscrizione dell’alunno al medesimo anno di corso frequentato nell’anno scolastico 2019/2020”. Questo consentirà di recuperare il mancato conseguimento degli obiettivi didattici e inclusivi per l’autonomia, stabiliti nel Piano educativo individualizzato.

Privatisti, novità per chi fa l’Esame a settembre

Per i candidati privatisti che dovranno sostenere l’Esame del II ciclo nella sessione straordinaria di settembre: in attesa di conseguire il diploma, potranno partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato e ad altre prove previste dalle Università, istituzioni dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma. Potranno partecipare con riserva anche a procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado.

Edilizia scolastica, poteri speciali ai Sindaci

Fino al 31 dicembre 2020 i Sindaci e i Presidenti delle Province e delle Città metropolitane potranno operare con poteri commissariali. Gli Enti locali avranno, dunque, uno strumento in più per agire e garantire che gli interventi possano svolgersi rapidamente e in tempi utili per l’avvio del prossimo anno scolastico.

Precari, come cambia il concorso straordinario

Cambia il concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado. I docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più una prova a crocette, ma una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer. La prova sarà diversa per ciascuna classe di concorso. Il bando di concorso, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine aprile, sarà modificato tenendo conto delle novità introdotte. Le prove si svolgeranno appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno.

Supplenti, le graduatorie diventano provinciali e digitali

Le graduatorie dei supplenti saranno aggiornate, ma anche provincializzate e digitalizzate. Si attuerà, perciò, quanto previsto dal decreto scuola di dicembre, ma con un’importante semplificazione per garantire l’attuazione delle nuove regole in tempo per il nuovo anno scolastico: il Ministero potrà emanare un’apposita Ordinanza, anziché muoversi per via regolamentare. La provincializzazione consentirà di sgravare le segreterie delle istituzioni scolastiche: saranno gli Uffici territoriali del Ministero a seguire il processo e assegnare le supplenze.

Al via il Tavolo sui percorsi abilitanti

È prevista l’istituzione di un apposito Tavolo di confronto per avviare “con periodicità percorsi abilitanti” e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così anche ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento “caratterizzato da una formazione adeguata”.

Scuola, incontro sulla ripresa di settembre

Riunione con Conte, gli enti locali, i sindacati e i rappresentanti dei genitori. La Ministra: “Il Paese si aspetta da noi che i ragazzi a settembre tornino a scuola.

L’incontro a Palazzo Chigi sulla ripresa di settembre dell’anno scolastico è stato richiesto dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e presieduto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Presenti la Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, i rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali, delle Organizzazioni sindacali, dei genitori, degli studenti, delle scuole paritarie.

L’idea è tornare alle lezioni in presenza e tenere unite le classi. Anche se si tratta di un obiettivo complesso, non è irraggiungibile, se si collabora. Il Paese desidera che i ragazzi a settembre tornino a scuola, così afferma la Ministra.

Il Governo ha ascoltato e raccolto le istanze dei partecipanti. Nei prossimi giorni, anche con la collaborazione degli Enti locali, che invieranno dati aggiornati sull’edilizia scolastica, saranno chiuse le linee guida per la scuola che terranno conto dei numerosi incontri che si sono svolti in queste settimane, del confronto con le parti sociali, del lavoro del Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute sulle misure di sicurezza e di quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione sugli aspetti didattici.