L’importanza di svolgere le simulazioni del test di ingresso.

Quando si devono svolgere test importanti come quello di ammissione all’università, è fondamentale prepararsi al meglio svolgendo anche delle simulazioni del test.

Svolgere una simulazione, infatti, ti permette di capire in maniera pratica come sarà il test vero e proprio.
Solo attraverso una simulazione puoi renderti conto di tutti i tuoi limiti e le due difficoltà: questo è il punto di partenza per conoscersi e migliorarsi. Rappresenta l’unico modo per valutare le proprie capacità in modo completo.

Durante lo svolgimento è fondamentale, quindi, dare il massimo e impegnarsi come si deve. Esattamente come se fosse test.
È importante valutare soprattutto un aspetto particolare, ovvero la tempistica impiegata per completare la prova.
Una simulazione infatti è utile anche per far percepire concretamente il tempo che si ha a disposizione, in modo da imparare a gestirlo nella maniera corretta.

Inoltre, con il supporto di Formazione Unica hai a disposizione uno staff esperto, in grado di offrire un aiuto personalizzato, basato sui tuoi obiettivi.

Potrai così acquisire le tecniche giuste per comprendere i quesiti dei Test di ammissione e giungere alla risposta corretta in ogni caso.

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Prendere appunti: perché preferire carta e penna.

Diversi studi scientifici hanno testato la differenza tra il grado di memorizzazione di chi prende appunti a mano e chi con una tastiera.

È emerso che chi prende appunti di pugno, è costretto ad andare più lentamente rispetto a quelli che, divenuti abili con la tastiera, riescono a battere meccanicamente molte più informazioni nello stesso tempo. Ma è proprio la lentezza che ci permette di ottenere numerosi vantaggi.

I tempi più lenti della scrittura, costringono a fare una selezione dei concetti che si ascoltano, cosa che favorisce la comprensione e la sintesi.

Quando le persone prendono appunti su una tastiera, tendono infatti a scrivere tutto quello che ascoltano. Gli studenti che scrivono a mano, invece, sono necessariamente più selettivi, dovendo scrivere più lentamente. Questo li costringe a ragionare sul materiale più utile già mentre prendono appunti, che equivale a fare una prima elaborazione.

Durante uno studio, sono stati presi in considerazione due gruppi di studenti, uno munito di carta e penna e l’altro di dispositivi elettronici. Dopo aver seguito dei Talk è stato chiesto loro di eseguire dei test su quanto sentito.
In prima battuta, entrambi i gruppi hanno dimostrato di ricordare le informazioni allo stesso modo.
Tuttavia, passando a domande più articolate su concetti da estrapolare dai video, gli studenti che avevano preso appunti di pugno, hanno dato risposte di gran lunga migliori, avendo avuto modo di focalizzare meglio i concetti priva di scrivere.

I ricercatori hanno poi dato a entrambi i gruppi di studenti il tempo di ristudiare gli appunti presi, ipotizzando che in questo caso avrebbero potuto rendere meglio gli studenti che avevano preso appunti con tastiera, avendo a disposizione più informazioni.

Ancora una volta però sono stati gli studenti “carta e penna” a produrre dati positivi, riuscendo a memorizzare meglio i concetti. Questi ultimi infatti hanno rintracciato più facilmente nozioni chiave, rispetto agli studenti che hanno dovuto fare lo stesso sullo schermo ci un computer, a dimostrazione del fatto che sotto ogni punto di vista è sempre preferibile utilizzare carta e penna.

Inoltre, tweet, post, notifiche e messaggi vari che compaiono sui dispositivi elettronici, potrebbero facilmente capitalizzare la nostra attenzione. Ecco perché un bloc notes costituirebbe un valido mezzo per sfuggire alla distrazione dei social durante le ore di lezione.

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I benefici di studiare all’aperto

Con l’arrivo della bella stagione, le giornate si fanno più lunghe e nasce il desiderio di trascorre più tempo all’aperto.

Anche per gli studenti subentra questa necessità e parecchi decidono di studiare all’aperto.
Diversi studi condotti da prestigiose università, sostengono infatti che dedicarsi allo studio in ambienti naturali non solo ha effetti positivi sull’apprendimento, ma anche sulla concentrazione e sul benessere generale.

L’immersione nella natura attiva i processi cognitivi degli studenti, che non sono più limitati in luoghi chiusi e costretti ad esperienze mediate da rigidi schemi.

Ecco quindi qualche consiglio:

  1. Prepara in anticipo tutto ciò che può servirti

    Arrivare sul posto che sceglierai ed accorgerti poco dopo che ti manca qualcosa potrebbe essere una grande fonte di distrazione. Ragiona su tutto ciò che ti serve normalmente per studiare (tablet, fogli, libri, cancelleria…) e mettilo in borsa. Porta anche le cuffie, dell’acqua e qualcosa da mangiare.

  2. Scegli il posto giusto

    Ogni città ha almeno un’area verde o un parco. Trova il tuo preferito, dove ti senti rilassato, e vai li. Se si ha la possibilità  di uscire dal caos cittadino e raggiungere un bosco, magari attrezzato con un’area ristoro e quindi con tavoli e panche, sarebbe perfetto. Nessuno ti disturberà.

  3. Vai in solitudine

    Hai sempre pensato che studiare in compagnia sia l’ideale? Indubbiamente può essere utile ma, come detto, è anche una soluzione ad alto potenziale di distrazione al chiuso, immagina all’aperto! Scegli di andare in solitudine e magari appuntati dubbi e perplessità da condividere con i tuoi compagni!

  4. Ogni tanto fai una pausa

    Così come per lo studio indoor, anche per quello outdoor le pause sono fondamentali. Ti servono per staccare un attimo la spina e ricaricare la tua concentrazione.

  5. Goditi a pieno quello che ti circonda

    Studiare all’aria aperta ti permette di godere ed apprezzare di una delle cose più preziose che abbiamo: la natura! Rispettala e prendi tutto ciò che ha da offrirti. Vedrai che con le belle giornate questa diventerà un’abitudine a cui difficilmente rinuncerai.

Gestire il tempo di studio.

Gestire il tempo nello studio non è semplice.
Molto spesso, infatti, quando gli studenti hanno a disposizione un intero pomeriggio, la tendenza è quella di trascinare fino a sera  tutte le attività da fare.
Per questo motivo, la presenza di una scadenza molte volte funge da stimolo, poiché vengono canalizzate tutte le energie e si terminano prima i lavori.

La prima regola per gestire il tempo nello studio in maniera efficace è considerare la qualità.
Numerose ricerche mostrano che non è tanto la quantità di tempo impiegato a fare la differenza, ma soprattutto la qualità: mezz’ora di concentrazione può risultare più produttiva di tre ore davanti ai libri, magari con in mano il telefono o guardando la televisione.

Tuttavia, quando ci si ritrova a dover studiare argomenti più complicati, è opportuno dedicare il tempo necessario per assimilare bene i concetti. Per questo può essere utile creare un programma di studio.

  • SETTIMANALE. Avere una panoramica delle attività della settimana può rivelarsi molto utile. È bene segnare tutto, anche gli impegni che non riguardano lo studio, per avere una panoramica del tempo completa a disposizione.
  • POMERIDIANO. Una volta individuato il tempo da dedicare allo studio, è importante capire come organizzare i singoli pomeriggi. Occorre scegliere da quali materie partire, quanto tempo dedicarci e come conciliare delle pause. Avere una panoramica del pomeriggio che ci aspetta, ci fa evitare di perdere tempo ottimizzando le risorse. Scrivere il proprio piano, con l’orario di inizio e di fine prevista per l’attività, aiuta a concentrare le energie e rispettare le scadenze. Occorre allenamento per imparare a stimare i tempi di ogni attività. Con un po’ di esercizio, però, si può aumentare la consapevolezza dei propri ritmi di lavoro.

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