Come rendere autonomi i propri figli sul piano dello studio?

Durante il periodo di pandemia, molti genitori si sono ritrovati a dover in parte sostituire gli insegnanti.
È nata infatti l’esigenza di aiutare i figli a studiare e ad imparare.

Spesso però, i bambini che ricevono troppo aiuto nell’apprendimento, non sviluppano l’indipendenza necessaria a studiare da soli.

Quindi cosa fare per aiutare i propri figli nel modo giusto?

Ecco dei semplici e piccoli consigli che possono essere utili.

1. Creare con buona atmosfera e in spazi dedicati

Dove ci sentiamo a nostro agio, ci piace anche lavorare e ci concentriamo meglio. Pertanto, è utile creare uno spazio dedicato agli studenti che lavorano a casa.

Serve un’atmosfera piacevole e se possibile priva di distrazioni come TV accesa o smartphone.

2. Motivare

Anche nel caso in cui i risultati dello studio siano deludenti, è importante incoraggiare i ragazzi, a condizione che si siano impegnati e sforzati per riuscire a raggiungere il traguardo.

Chi ha difficoltà ad imparare, infatti, ha bisogno di essere apprezzato anche per risultati minimi.

Inoltre, per i ragazzi, constatare che i genitori dedicano del tempo e mostrano un interesse genuino verso i loro compiti e il loro lavoro, senza stare con il fiato sul collo, motiva particolarmente.

3. Stimolare l’autonomia

Aiutate vostro figlio quanto è necessario, ma progressivamente il meno possibile.

Il principio di base dovrebbe essere: è sempre meglio che il ragazzo trovi una soluzione da solo, su Internet o con i compagni.

Più i genitori fanno e aiutano, meno fanno loro stessi.

Ecco perché i genitori dovrebbero concentrare il loro sostegno nell’insegnare ai ragazzi a divenire autonomi.

Consiglio

Se il ragazzo ha bisogno di aiuto, è sempre meglio procedere allo stesso modo: per prima cosa, mostrategli quello che sa già fare e che ha provato a fare. Solo se non riesce a superare un ostacolo dopo molteplici tentativi, altri possono intervenire mostrare come si può fare.

4. Momenti di studio: anche poco ma spesso e concentrati

I tempi delle fasi di studio sono fondamentali.

15 minuti sono spesso sufficienti per una fase.

È attraverso la pratica costante, in tanti momenti brevi e distanziati che il materiale di apprendimento viene finalmente immagazzinato in modo sicuro nella memoria a lungo termine.

I genitori possono sostenere i loro figli nell’imparare da soli introducendo la pratica quotidiana come una routine e incoraggiandoli a continuare a farlo.

Questo è fastidioso all’inizio e richiede anche disciplina da parte degli adulti, ma ripaga: dopo un po’, le piccole porzioni di apprendimento diventano naturali e magari diventano più lunghe.

 

Primo anno di Medicina: gli esami da affrontare.

Spesso, gli studenti che decidono di iscriversi alla facoltà di Medicina, affrontano questa particolare scelta senza conoscere nello specifico il piano di studi che dovranno affrontare.

Per gli studenti provenienti dai licei scientifici, ci sono dei vantaggi, poiché gli esami del primo anno a medicina servono soprattutto per ripassare e approfondire argomenti già trattati.

Il corso di studi del primo anno di medicina è suddiviso in due semestri da dividere in quattro trimestri. Ogni primo trimestre è costituito da lezioni frontali durante le quali seguirai le lezioni abbinando frequenza in classe e studio a casa. La restante parte del semestre è quella che conterrà gli appelli d’esame ai quali dovrai iscriverti e per i quali dovrai studiare.

Nello specifico, durante i primi due semestri si pongono le basi delle materie più importanti che saranno approfondite in seguito.

Ecco l’elenco degli esami di medicina al primo anno:

  • istologia ed embriologia
  • anatomia e genetica
  • citologia
  • chimica
  • fisica

Il secondo semestre del primo anno di medicina, invece, ci si concentra su materie come biologia e genetica. Inoltre, si inizia ad approcciare alla tanto temuta ma affascinante anatomia.

Vediamo più nel dettaglio alcuni di questi corsi.

Chimica

Il corso di chimica è suddiviso in:

  • chimica generale
  • chimica organica
  • biochimica

Il corso di chimica generale tratte abbastanza fedelmente i programmi liceali: soluzioni acquose, acidi e basi, calcolo del pH, titolazioni, basi di nomenclatura.

La chimica organica, proposta a un livello non troppo approfondito seppure consistente, affronta l’analisi di tutti i composti del carbonio e delle reazioni a cui danno luogo, con particolare attenzione ai processi di interesse biologico.

Non dimenticare mai che tutto ciò che ti verrà insegnato serve per la tua carriera professionale. Sin dall’inizio sarai formato come un medico e ogni materia avrà delle implicazioni pratiche da sfruttare in seguito, durante il tirocinio obbligatorio.

La sezione di biochimica è piuttosto ostica e inizialmente richiederà molto impegno, ma è davvero stimolante. Questa materia si occupa di spiegare e analizzare in maniera abbastanza approfondita i processi chimici di interesse biologico, quindi anche quelli del corpo umano.

Ad esempio, pensa all’emoglobina: studierai nel dettaglio la sua conformazione a livello molecolare, le sue diverse funzioni, le anomalie e le patologie ad essa legate.

Fisica

Il corso di fisica è tra quelli spesso sottovalutati dagli studenti del primo anno.

Si tratta di un corso abbastanza leggero, generalmente da 6 CFU, che tratterà in maniera sintetica e mirata la fisica classica che già hai studiato a scuola. Questo significa, che sentirai ancora parlare di moto dei corpi, dinamica, fluidodinamica ed elettromagnetismo e di come applicare queste nozioni nella pratica medica.

Citologia, Istologia ed Embriologia

Spesso, queste tre materie costituiscono un unico esame. Ogni materia è propedeutica alla successiva.

A fine corso, conoscerai l’origine embriologica dei vari tessuti e organi dell’uomo. Inoltre, avrai una panoramica dell’argomento:

  • capirai i meccanismi che regolano l’ambiente interno e il funzionamento delle cellule;
  • studierai l’intero processo di crescita, sviluppo e differenziamento embrionale;
  • potrai riconoscere al microscopio i tessuti che ti verranno proposti;
  • saprai distinguere i diversi tipi cellulari nel dettaglio.

In breve, le materie del primo anno di medicina sono volte a colmare eventuali lacune e a prepararti al tirocinio e a esami futuri più complessi.

 

Quanti esami ci sono a medicina il primo anno? La risposta dipende dall’ateneo e dall’organizzazione dei singoli esami. Come detto sopra, a volte più materie sono accorpate in un unico esame che consente di ottenere più CFU.

La frequenza dei corsi è obbligatoria per la facoltà di medicina. Potrai accedere agli esami solo se avrai garantito una certa percentuale di presenze, che cambia da ateneo ad ateneo. Il consiglio è quello di frequentare tutte le lezioni, anche quelle che possono sembrare meno interessanti, poiché ascoltare la spiegazione è sempre costruttivo.

Un altro consiglio è condurre uno studio parallelo costante per stare al passo con i programmi e costruire una base di conoscenze interdisciplinari.

Studiare per il test ti prepara all’università

Quindi, le prime materie di studio degli esami medicina del primo anno rispecchiano molto i programmi di studio liceali, ma non solo. Tutto il percorso di preparazione al test di medicina sarà utile.

Scegliere di affidarsi a dei professionisti per la propria preparazione rappresenta un investimento per il proprio futuro. Attraverso un corso specializzato, infatti, puoi acquisire conoscenze e metodi che si rivelano utili anche per affrontare il percorso di studi universitario vero e proprio.

Contatta il team di professionisti di Formazione Unica per avere tutte le informazioni sui corsi offerti.

 

Superare il test di ammissione di Medicina: la strategia giusta.

Molti studenti che si preparano per entrare nelle facoltà a numero chiuso come medicina, veterinaria o professioni sanitarie, impiegano mesi o addirittura anni per prepararsi.

Dedicare gran parte del tempo allo studio è infatti una pratica fondamentale se si desidera fortemente superare il test.
Tuttavia, spesso può capitare che alcuni studenti, non superano la prova di ammissione nonostante si siano impegnati e abbiano speso parecchio tempo per la loro preparazione.

Questo può accadere perché non si ha il pieno controllo delle proprie conoscenze, nozioni e soprattutto emozioni durante il test.

Ed è proprio in questi casi che si può notare l’importanza non solo dello studio, ma anche della strategia.

C’è infatti una cosa che molti studenti prima di iscriversi al test di ammissione sottovalutano: capire come è veramente fatto il test.

Si ritrovano così a studiare argomenti, capitoli o  materie che non servono a superare il test, ma tolgono tempo, energie e soprattutto confondono le idee.

Scegliere di rivolgersi ad un team di esperti per la propria preparazione, ti permette di analizzare correttamente e nelle tempistiche giuste tutti gli aspetti fondamentali.

I test ministeriali, infatti, richiedono anche altre competenze e fattori, tra cui:

  • Informazioni preliminari sul test, per scoprire le tipologie di domande che si andranno ad affrontare;
  • Ottima gestione del tempo a disposizione, da suddividere sapientemente per ogni domanda posta;
  • Logica deduttiva, per comprendere a pieno i quesiti e quindi giungere alla risposta esatta;
  • Allenamento su prove del tutto analoghe a quelle ufficiali, per esercitare le tecniche imparate e arrivare così al test ufficiale con piena padronanza.

Formazione Unica mira a fornire ai propri studenti tutte le competenze necessarie  per affrontare la prova in modo consapevole e preparato, fornendo sia strumenti nozionistici che tecnici.

Realizza il tuo sogno professionale! Affidati a Formazione Unica e supera il test d’ammissione alla Facoltà che desideri. 

Studenti e benessere psicologico: i dati allarmanti.

Diversi studi hanno portato alla luce il fatto che circa il 75% dei disturbi psicologici, si presentano durante l’adolescenza e nella prima età adulta.

Ciò nonostante, il benessere emotivo a scuola è un tema spesso trascurato. Per questo motivo molti studenti arrivano all’università senza aver sviluppato “meccanismi” adeguati per sostenere i ritmi e la pressione imposti dalle varie facoltà.

I dati rilevati in questi anni, indicano che gli adolescenti italiani sono più ansiosi dei loro coetanei europei. Con i ritmi quotidiani sempre più veloci diventa molto difficile per i giovanissimi rispettare le aspettative degli altri e sentirsi soddisfatti della propria vita. Quali sono i problemi più diffusi?

Centinaia di studenti si ritrovano a dover affrontare da soli la loro depressione, tanto da arrivare a sentirsi senza vie di uscita, costretti a fingere un ritmo che non riescono a raggiungere invece di chiedere aiuto.

L’angoscia per il rendimento scolastico, per il bullismo o il cyberbullismo, la difficoltà di inserirsi in un gruppo contribuiscono ad alimentare queste condizioni.

Inoltre, la pandemia da Covid-19 ha inciso ulteriormente sul benessere degli studenti. L’incertezza, le restrizioni, la mancanza di riferimenti culturali e sociali fondamentali per l’età dello sviluppo hanno reso i giovanissimi ancora più stressati e depressi. I giovani che faticano a creare e mantenere rapporti d’amicizia sono più a rischio per quanto riguarda problemi come depressione e disturbi d’ansia.

Ecco quindi una serie di semplici consigli per cercare di migliorare il benessere emotivo degli studenti universitari:

  • impara a gestire il tempo: la tua salute mentale è più importante della laurea conseguita in corso ma con l’ansia tossica e il burnout. Segui i tuoi ritmi, prenditi del tempo per riposare, a volte è meglio saltare una sessione che rischiare lo sviluppo di sintomi depressivi;
  • rinuncia al troppo perfezionismo: non cercare di ottenere tutti 30, sei all’università per imparare. A volte un esame superato con un voto più basso è meglio di un voto alto ottenuto a caro prezzo. Il rischio del perfezionismo è di rimanere paralizzati e non fare nulla perché non si riesce ad ottenere dei risultati perfetti;
  • chiedi aiuto: se senti di avere troppa ansia o di cadere in un’apatia simile alla depressione, rivolgiti a un professionista o chiedi aiuto alla tua famiglia o agli amici. Alcuni dei sintomi non evidenti della depressione sono non voler uscire di casa, passare tutto il tempo libero sui social o procrastinare. Rivolgiti a uno psicologo o agli sportelli di aiuto psicologico della tua università, i professionisti che incontrerai sapranno indirizzarti al meglio e aiutarti a mantenere il tuo benessere psicofisico;
  • trova dei modi sani per scaricare lo stress: corsa, yoga, meditazione, musica, un hobby, il centro sportivo della tua università o anche solo delle serate passate con gli amici, qualsiasi cosa ti aiuti a ricaricare le pile può fare la differenza. Prenditi del tempo per te, anche durante la sessione di esami e non ti colpevolizzare per questo.

Nei casi di facoltà a numero chiuso, la pressione della preparazione per affrontare il test di ingresso, genera molta ansia nei corsisti. Poter contare sul sostegno dei tutor e degli altri studenti che affrontano le stesse difficoltà favorisce una migliore concentrazione e serenità in vista della preparazione, soprattutto per il test di medicina, veterinaria o professioni sanitarie.

Contatta il team di Formazione Unica per avere tutte le informazioni sui servizi offerti.